21/06/2011
Evento inserito nel ciclo: La parola di Corrente
Tipo di evento: Altro
Relatori: Tutti, Papi Fulvio,

Nuovi soggetti nuovi progetti

 

L’amico caro Piero Bassetti quando ebbe notizia dei risultati delle elezioni di Milano disse “è come se fosse il 25 aprile”. Una così buona immaginazione io non l’avevo, ma il sentimento era uguale: respiravamo quell’aria leggera che vi è in ogni liberazione, percepivamo i giorni che ancora ci aspettavano con quella felice persuasione che il tempo della vergogna era terminato. Era come ritornare ad essere se stessi. Scomparivano dal comune di Milano e dai suoi dintorni personaggi che avevano sempre pensato l’opera pubblica come occasione per la ricchezza privata, consulenti incompetenti pagati come manager (piccolissimi per carità!) appartenenti a banche private Usa; sfumava la chiacchiera dai salotti bene delle cinque del pomeriggio (che non è l’ora di Londra), come le ingozzate di autorevoli sovrappeso nei ristoranti alle nove di sera dove le chiacchiere d’affari spartivano benefici; si allontanavano immobiliaristi familiari con i piombi di San Vittore, profittatori di tutte le occasioni, scalatori sociali per cui le Grigne sono innocenti ostacoli, razzisti per nascita, fascisti in maschera da bancari in carriera, servi di tre o quattro padroni tutti desiderosi di portare alla mano la pistola se sentissero parlare di cultura, non fosse che le loro mani erano impegnate solo a contare i soldi. Insomma una cricca che ad alcuni milanesi dalla pronuncia portiana fecero pensare di prendere magione nella Lugano bancaria, un tempo Lugano bella. Sottintendo il rispetto, anzi l’onore a tutti i galantuomini che, prossimi alla banda, hanno dovuto solo sopportare.

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Fulvio Papi (Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrente)