23/11/2011
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Relatori: Tutti, Allegro Donatella, Cangi Natalia, Loi Franco, Muzio Treccani Maddalena,

Mercoledì 23 novembre 2011 ore 18.00 presentazione del libro di Magda Ceccarelli De Grada Giornale del tempo di guerra. 12 giugno 1940 – 7 maggio 1945, vincitore del Premio Pieve 2010

Intervengono : Donatella Allegro, Natalia Cangi, Franco Loi, Maddalena Muzio Treccani

Il Giornale del tempo di guerra di Magda Ceccarelli De Grada si apre con l’urlo sinistro delle sirene d’allarme che assordano Milano, all’alba del 12 giugno 1940, e si chiude con l’urlo di gioia della folla che si riversa in strada all’annuncio della resa della Germania, la sera del 7 maggio 1945. Tra il primo e il secondo urlo, scorrono giorno per giorno, a volte ora per ora, quasi cinque anni: la vita quotidiana di una famiglia italiana «allegra, litigiosa e turbolenta» – travolta, avvilita, dispersa e però anche cementata e nobilitata dalla catastrofe della guerra. L’autrice ascolta le notizie dei bollettini ufficiali e le radio clandestine, segue con trepidazione l’esito delle battaglie e i movimenti degli eserciti, soffre per l’Europa trasformata in un cimitero o in una galera: il suo diario è insomma la cronaca partecipe delle vicende della grande storia. Ma è anche altro. Accanto a esse, scorre un’altra storia, parallela e in parte segreta, il romanzo di formazione e maturazione di una donna – all’inizio di quasi quarant’otto anni – che a poco a poco si rivela massaia, madre di famiglia, moglie di un artista, poetessa, scrittrice, cittadina, comunista e vivandiera della Resistenza. La scrittura diaristica evidenzia i contorni, compositi, di tale personalità, e li ricompone in una identità unitaria.
(dalla prefazione di Melania G. Mazzucco “I giorni della passione”)

 

Il premio Pieve viene promosso ogni anno dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) che dal 1984 conserva i diari, le memorie e gli epistolari degli italiani.
Il diario di Magda De Grada ha vinto il primo premio perchè, come si legge nel comunicato della giuria, “possiede una spiccata qualità narrativa e riesce a delineare un ritratto personale della capitale lombarda e dell’Italia del tempo, dal punto di vista culturale e politico. […] C’è il punto di vista di una donna, moglie di un noto artista e intellettuale, inserita in un circolo ampio di intellettuali militanti comunisti e azionisti, che difende in maniera tenace le sue idee e le speranze di un’Italia democratica e migliore”.

 

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, è consigliata la conferma di partecipazione.