Elio Vittorini nella presentazione della personale di Cassinari tenutasi nel 1941 alla Bottega di Corrente qualificava la sua ricerca come “bisogno di frugare, scavare nel mondo, sudando anche sangue stesso, per strappargli grida di colore”, intercettandone l’attitudine alla accensione emotiva attraverso scelte cromatiche in funzione costruttiva e plastica. Ricerca proseguita negli anni Cinquanta nella smagliante mediterraneità delle opere eseguite ad Antibes, definite da Toti Scialoja autentici “reliquiari di emblemi lucenti” disciplinati in tassellature prismatiche, segnali di una sinfonica organizzazione spaziale.
La conferenza esaminerà l’evoluzione della poetica dell’artista alla luce della costante attenzione al vitalismo del colore in parallelo con l’inscindibile studio dei valori spaziali, ricerca confermata dalle parole con cui Cassinari definiva nel 1955 il suo lavoro: “Una volta mi affidavo all’istinto. […] Ora credo meno a questa comoda fatalità e tento di vedere con la maggiore chiarezza possibile l’immagine della forma prima di affrontare la tela. Credo sempre più fermamente che la chiarezza mentale debba precisare lo splendore del colore”.
Nicoletta Colombo. Attiva da decenni nella critica d’arte del secondo Ottocento e del Novecento Italiano. Esperta di pittura lombarda del secondo Ottocento, è inoltre unica responsabile dell’Archivio Achille Funi e contitolare dell’Archivio Piero Marussig. Collabora con Musei e istituzioni pubbliche.
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