28/10/2020, ore 17.30
Conferenza
Relatori: Scaramuzza Gabriele,

Che il mondo poetico non si esaurisca nella poesia strettamente intesa mi è presto stato chiaro. Proprio questo Fulvio Papi ha voluto dire col termine “Poesia”, che dietro sua ispirazione dà titolo ai nostri incontri. Esso include vuoi la poesia come specifico genere letterario (con un suo uso del linguaggio, con una sua storia, con strutture proprie), vuoi una poeticità diffusa, che può venare ogni genere letterario, artistico, musicale; ma si può ritrovare al di fuori del mondo delle arti, nel mondo della nostra esperienza: in un paesaggio, in un incontro, in un evento, in uno scorcio urbano, in un gesto, in un luogo, in un profilo, e in un momento vissuto.  Oggetto della mia conversazione saranno due casi per me altamente significativi del mondo artistico: Franz Kafka e Maria Callas. La grande attrazione che fin dagli ultimi anni del liceo ha esercitato su di me Kafka è stata innescata da passi citati da Remo Cantoni nelle sue introduzioni al Castello, ai Diari, alle Lettere a Milena. Quegli stessi sono stati anche gli anni della mia frequentazione della Scala, gli anni della Callas (e di Brecht al Piccolo, dovrò parlarne una volta). Qualcosa di comune a questi eventi apparentemente così lontani l’uno dall’altro, ma prossimi nel mio vissuto, ci deve pur essere stato – e non posso ritrovarlo che nell’intensa poeticità che vena entrambi

 

Gabriele Scaramuzza si è laureato in filosofia a Pavia. Principali pubblicazioni: Le origini dell’estetica fenomenologica (1976); Antonio Banfi, la ragione e l’estetico (1984); Il brutto all’opera. L’emancipazione del negativo nel teatro di Giuseppe Verdi (2013); Kafka a Milano. La città, la testimonianza, la legge (2013); Incontri Per una filosofia della cultura (2017); Smarrimento e scrittura (2019). A ciò vanno aggiunti gli scritti autobiografici In fondo al giardino (2014) e Un’insostenibile voglia di vivere (2017).

 

Ingresso libero su prenotazione e diretta streaming sul sito web e sui social network della Fondazione.