Con l’elezione del sindaco Pisapia, Milano con i suoi giovani, le sue donne, la rinascita democratica, ha liberato se stessa con partecipazione, buon gusto, ironia, allegria e grazia. A ben guardare, ma l’analisi ci porterebbe molto lontano, questo stile potrebbe essere il preludio inatteso della trasformazione del comportamento e del linguaggio politico, smentendo la tesi secondo cui “la partecipazione civica è in gran parte il risultato della trasmissione tra generazioni delle sopravvivenze collettivistiche” (L. Ferrari, L’ascesa dell’individualismo economico, p. 799).
I personaggi degli apparati professionali dei partiti ne devono tenere conto – dovranno realizzare non comandare – poiché il nuovo è nuovo proprio perché imprevisto, non perché è programmato da qualche narcisistico (e modesto) Attila della politica di mestiere.
Vorrei aggiungere che nelle settimane passate noi di Corrente, pur con le radici profonde che abbiamo dalla fine degli anni Trenta, nella storia, nella cultura e nello spazio etico della città, siamo stati anche troppo silenziosi.
Fulvio Papi (Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrente)