Dal 13/04/2023 al 29/06/2023
Mostra
Inaugurazione: giovedì 13 aprile ore 18.00
 
Fondazione Corrente dedica una mostra a Nino Tricarico (Potenza, 1938) dal titolo Lettere e cartoline dal fronte.
L’artista, che vive e lavora a Potenza, ha l’opportunità di conoscere e frequentare Ernesto Treccani a partire dagli anni Settanta. Fra i due si crea un forte legame di amicizia che si manterrà saldo grazie ai ripetuti viaggi lucani compiuti almeno due volte l’anno dall’artista milanese.
Nella sala Biblioteca della Fondazione saranno esposte foto, lettere e altre testimonianze del rapporto fra Treccani e la Lucania, molte di queste conservate nell’archivio personale di Nino Tricarico. Nella sala Mostre Temporanee, invece, sarà esposta l’installazione sulla quale l’autore ha lavorato negli ultimi due anni.
 
Accompagna la mostra un catalogo monografico ricco d’immagini a colori con testi di Tricarico e del poeta Gabriele Frasca.
“C’è un fronte – scrive Tricarico – dal quale arrivano cartoline e lettere, caratterizzato da due tipologie, un fronte esterno, dove si sommano stati di emergenza continui, pandemia, guerra, terremoti, mutamenti climatici, e uno interno, quello dentro di noi, dove cresce l’inquietudine per un futuro non più ricco di promesse, ma teso a delineare sempre nuove minacce. È da questa duplice linea di combattimento che arrivano le cartoline, le lettere dal fronte. Sono missive cariche di segni enigmatici: chiazze di colore dalle forme inquietanti, fantasmi cromatici, presenze/assenze spettrali.
 
La precarietà del materiale usato, il suo essere spiegazzato, stropicciato, si addice ancora di più alla tematica e ne amplifica la carica evocativa. Festoni di carta usati alla maniera degli origami giapponesi e carta fotografica. Supporti poveri, provvisori con scrittura immaginaria come ideogrammi che parlano di eventi dolorosi, della contemporaneità, del tempo. Nel loro susseguirsi raccontano il conflitto, la mancanza di tregua all’interno e all’esterno dell’uomo. Mettono in risalto la fragilità e la frammentarietà dell’esistenza, ma anche il desiderio di restare attaccati alla vita.
Sono cartoline e lettere dalle quali emerge, tuttavia, un universo fatto di luce, di colori, dei sogni e delle aspirazioni di un pittore che racconta il mondo con l’estetica e che ha la capacità di trasformare nefandezze in bellezza.
 
Noi non ci arrendiamo, continuiamo a lottare, tenacemente legati ad un filo di speranza”.
“Tricarico – scrive Frasca – sperimenta qui, non certo per la prima volta, ma mai come adesso con tanta consapevolezza, l’esistenza di una via di mezzo fra la chimica inorganica della pasta della sua pittura e quella organica che è l’ovvio punto di partenza e di arrivo di ogni processo d’arte. Insomma: esiste un terzo tipo di chimica, ed è la chimica dell’arte, della mano, del segno cercato, del fregio involontario che è una parabola, mai realizzata completamente, di trasformazione dell’inorganico in organico. Per questo l’arte ha a che fare con la verità, se a sua volta è un processo che non deve concludere. Questa chimica dell’arte di cui stiamo parlando, è quella che lascia ad asciugare, sul foglio- supporto eletto da Tricarico, la materia dell’umano. Dal fronte, quello da cui dovrebbe proteggerci lo schermo del salotto, non giungono più lettere e cartoline coi sussulti che le hanno vergate di verità: ma sfoglie di vivente rasciugato. Il residuo fossile che come specie ci prepariamo a essere, riaffiorato d’improvviso sulla carta assorbente più fragile e domestica”.
 
 
Con i patrocini di:
Comune di Milano
APT di Basilicata
Regione Basilicata
Comune di Potenza

 

NOTA BIOGRAFICA
Nino Tricarico nasce a Potenza nel 1938 dove vive e lavora.
Durante gli anni Sessanta si trova a Napoli dove studia chimica e frequenta l’ambiente dell’Accademia di Belle Arti animato dagli artisti dell’avanguardia napoletana (Barisani, Persico e i più giovani Pisani e Di Fiore). In questa città Tricarico incontra le varie declinazioni dell’esperienza artistica: dall’astrattismo geometrico a quello informale, da ricerche oggettuali ai primi esperimenti di arte sociale. Ritorna in Basilicata e sceglie di dedicarsi esclusivamente all’attività di artista. Abbandona il lavoro di chimico che sente limitante. Decide di stabilirsi nella sua terra natale, sovvertendo la tendenza degli intellettuali lucani a emigrare. Ciò non gli impedisce di compiere numerosi viaggi, tanto che realizza la sua prima mostra personale nel 1970 alla Galleria Palms Shore di New York. Espone con successo in Europa, con mostre personali e interventi in Germania, Olanda, Svizzera, Austria, Francia, Grecia, Svezia, e Finlandia.

Nonostante viva fuori dai grandi circuiti, ha la capacità e la volontà di uscire dal recinto, di varcare il limite. Stabilisce rapporti interessanti e qualificanti con critici, scrittori, intellettuali specie dell’area napoletana/romana: Calabria, Gianquinto, Greco, Guidi, Puccini, Prisco, Bignardi, Bonfiglioli, Treccani, con il quale stringe un legame privilegiato (iniziato nel 1970) e da cui apprende la rapidità del segno e quella verve lirica, che diventa sempre più astratta.
Nel 1986 fonda il gruppo del Nuovo lirismo italiano assieme a Ruotolo, Di Fiore, Marrocco, lo storico dell’arte Massimo Bignardi e altri, con i quali realizza la mostra The modernity of Lyrism, tenuta dapprima presso la Gummeson’s Gallery e all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma (1991), e poi al Joensuun Taidemuseo di Joensuu in Finlandia (1992).

A partire dagli anni Novanta la ricerca di Tricarico continua a svolgersi contemporaneamente in più direzioni con installazioni multimediali costituite da dipinti, oggetti scultorei e assemblaggi oggettuali. Realizza in ricordo dell’amico studioso di letteratura spagnola Dario Puccini (1998) un’opera che è una riflessione sul senso della vita come impresa contro la morte e della morte come filtro e limite di ogni ideale impresa.

Tutti i mezzi e linguaggi utilizzati dopo il 2000 sono fonti di ispirazione per rivitalizzare tutti gli altri, senza indicare alcuna priorità tra le varie forme d’arte. L’happening Agorà 2000. Infinite soluzioni del futuro, organizzato e svoltosi nella piazza Kléber di Strasburgo nel 1999; la complessa installazione architettonica, La Porta del Silenzio, sculture e dipinti a sfondo religioso, ospitata in basiliche e cattedrali lucane in occasione del Giubileo 2000, e la performance pittorico/musicale eseguita nel 2003 presso la Terza Università di Roma, sono concepite tutte come operazioni artistiche.
Del 2005, è la mostra personale Solitudine alla galleria Il Vaglio 2 di Bari: trentotto dipinti di grandi dimensioni in cui si avverte la necessità di passare dall’uomo di potere all’uomo dell’etica. A Matera nel 2009 realizza la personale nella Sala Levi del Museo di Arte Contemporanea e Medioevale di Palazzo Lanfranchi, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici ed Etnografici della Basilicata e dall’Amministrazione Comunale. Napoli 2014: Sulla soglia dell’astrazione. Opere scelte di grandi dimensioni, organizzata dal Comune partenopeo nella sala Carlo V del Maschio Angioino a cura di M. Bignardi. Potenza 2014: mostra antologica Limen et Lumen alla Galleria Civica di Palazzo Loffredo. Baronissi (SA) 2015, Museo FRAC: mostra antologica Nei margini del Lirismo Astratto. Nello stesso anno 2015 è invitato alla 54a Biennale di Venezia. Nel 2022 il FAI, Giornate di Primavera, promuove l’apertura del suo Studio Museo di Potenza.

 

Scheda Tecnica

Date mostra:
13 aprile 2023 – 29 giugno 2023

Luogo:
Fondazione Corrente
Via Carlo Porta 5 – Milano

Orari:
martedì, mercoledì, giovedì
9.00 – 12.30 / 15.00 – 18.30

Catalogo in mostra

Inaugurazione: giovedì 13 aprile 18.00

Contatti e ufficio stampa:
info@fondazionecorrente.it
02 657 2627

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